Un viaggio: Stefano Giglio, Elena Lombardi e Shogoro
Juliet Art Magazine 11 Gennaio 2020 NOTIZIE
Gli artisti Stefano Giglio, Elena Lombardi e Shogoro, dopo avere intrapreso uno scambio interculturale e artistico fra Italia e Giappone, hanno dato inizio, nel 2014, a una reciproca collaborazione, organizzando insieme una mostra a Padova dal titolo “Ad est di nessun ovest”.
In tal modo hanno inteso intraprendere un viaggio attraverso nuovi spazi e nuovi mondi, creati ed esplorati insieme per aprire nuovi occhi e sguardi su terre e confini non convenzionali, dove i rapporti umani si misurano con naturalezza e spontaneità, al di fuori delle consuete sovrastrutture, sia culturali che sociali.
In questi anni hanno viaggiato, incontrando molti artisti, stretto nuove amicizie, organizzando e curando ventisei mostre, tutte improntate su temi che si ricollegano e affondano le radici nel passato ma che al contempo risultano possedere valenze moderne e ancora attuali.
L’arte intesa anche come strumento per riscoprire e consolidare i reciproci rapporti umani.
Questi artisti Italiani e Giapponesi sono entrati con naturalezza e spontaneità in luoghi blasonati di città quali: Venezia, Osaka, Bologna, Tokyo, Milano, Takamatsu, Firenze, Bali, Copenaghen.
Ora sono pronti per addentrarsi in un nuovo viaggio, dove Elena Lombardi, Stefano Giglio, Shogoro e altri ventitrè artisti Giapponesi ritornano a Padova con una mostra dal titolo “Bifrost”.
“Bifrost” sta a significare un viaggio di ritorno, in riferimento alla saga di “Ragnarok ラグナロク, un’esposizione svoltasi precedentemente a Venezia presso lo spazio del CollettivoC13 “il FORTino” dove le loro opere hanno seguito l’evolversi nel tempo, in collegamento con la parola “Ragnarok”.
Ragnarǫk (in islandese moderno anche Ragnarök e Ragnarøkkr) indica, nella mitologia norrena, la battaglia finale tra le potenze della luce e dell’ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l’intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.
Il nome Ragnarǫk è composto da ragna, il genitivo plurale di regin: dèi-poteri organizzati, e il plurale neutro rǫk: fato-destino-meraviglie; genitivo: raka, poi confuso con røkkr: crepuscolo.
Un viaggio distruttore e poi rigeneratore, per certi versi simile alla nostra Araba Fenice.
Questa parola ha simbolicamente e a lungo viaggiato, fino a trovare origine nella mitologia Islandese, per poi essere riscoperta da Richard Wagner.
È quindi questo un nitido riferimento alla mitologia giunta fino in Oriente, forse anche tramite la religione Hindu (narrata nel libro di Mahabharata), ora entrata nella cultura giapponese come ラグナロク.
La mostra attraverso le opere di ceramica create dagli artisti, si pone come finalità anche quella di fare riflettere sulle umani sorti e sul potere decisionale che gli uomini hanno di scegliere fra il bene e il male, fra le luci e le ombre, influenzando in tal modo le azioni e i fatti che ne conseguono. Lo stimolo che gli artisti si propongono di offrire è quello di considerare un’ulteriore opportunità di potere rinascere e rigenerarsi, sia nell’arte sia nelle relazioni umane. Insolitamente in occasione della mostra che si svolgerà a Padova il 22 febbraio 2020, gli artisti partecipanti questa volta hanno annunciato solo il titolo della loro nuova esposizione e il luogo dove si terrà.
La location che ospiterà l’evento sarà un posto inusuale per il gruppo di artisti, che vi aspettano per la colazione al “Sveca_coffe” un luogo dal sapore nordico. Questo nuovo modo di esporre accentua il loro concetto di far arte, dove l’esporre vuole essere un momento di incontro e di condivisione, nel quale l’arte diviene un motivo per avvicinare e creare rapporti umani.
Le loro opere di ceramica rimarranno in mostra esclusivamente per la durante della colazione nel giorno 22 febbraio 2020, dalle ore 9.00 alle ore 11.00 alla presenza di tutti gli artisti partecipanti, e solo in quel contesto si rivelerà il tema dominante della mostra.
Sponsor tecnici dell’evento sono Mon Miel di Padova e Sveca_coffe, con il Patrocinio del Consolato del Giappone in Milano e della Fondazione Italia Giappone.
Rosetta Savelli
studiopeacock