Milano alla fine degli anni '60 era un crogiolo di fermento culturale, un'esplosione di energia e creatività che permeava le strade e i vicoli della città. Le sue piazze risuonavano di voci, di musica, di colori vivaci mescolati all'odore del caffè appena preparato. Le strade erano animate da giovani idealisti, artisti, intellettuali, tutti alla ricerca di nuove forme di espressione e di nuove prospettive di vita.
I suoi quartieri pulsavano di vita: dalle eleganti vie dello shopping nel Quadrilatero della Moda, ai caffè letterari di Brera, fino alle vivaci trattorie di Navigli, dove si mescolavano sapori e lingue provenienti da ogni parte del mondo. La città era un crocevia di culture, un melting pot di idee e tradizioni che si fondevano per creare un tessuto sociale unico e vibrante.
In questa città, le vite delle persone pulsavano con un'intensità che permeava ogni angolo, intrighi, passioni, relazioni clandestine e segreti si intrecciavano nel tessuto urbano, come quelli che avvolgevano Francesca.